Il Ficodindia dell’Etna è un prodotto tipico del territorio etneo riconosciuto come Denominazione di origine protetta, molto apprezzato, soprattutto dagli stessi siciliani, per il sapore delicatamente dolce e gradevole.
Le carnose verdi “pale” sovrapponendosi danno vita alla caratteristica pianta iconografica dai vivaci fiori giallo inteso e i frutti rosso-arancio ricoperti di spine. La pianta di ficodindia, Opuntia ficus-indica, resiste a lunghi periodi di siccità e cresce facilmente tra le fenditure delle rocce e nelle zone impervie, come le sciare dell’Etna. L’area di produzione più vocata è compresa tra 150 e 750 m sul livello del mare, nella zona pedemontana del versante sud-ovest dell’Etna.
Per ottenere frutti di maggiore qualità, tra fine maggio e la prima metà di giugno si pratica la cosiddetta scozzolatura che porta ad eliminare i piccoli frutti verdi fioriti per ottenere dei frutti più grossi in epoca più tardiva (Bastardoni). I frutti si raccolgono da fine agosto fino a dicembre per i frutti di seconda fioritura i “Bastardoni”.
Il ficodindia dell’Etna presenta diversi ecotipi: «Sulfarina» o «Nostrale» con i frutti dal colore giallo-arancio, «Sanguigna» dal colore rosso, «Muscaredda» o «Sciannarina» dal colore bianco. Le selezioni «Trunzara» o «Pannittera sono considerate le varietà di pregio.
Il “Ficodindia dell’Etna” viene consumato preferibilmente come frutto fresco, servito freddo e ben sbucciato. Viene anche utilizzato per macedonie, confetture, liquori e dolci come la mostarda di ficodindia e i “Mastazzoli”, preparati con la polpa cotta fatta essiccare al sole. Con i fiori si preparano ottime tisane depurative e calmanti.
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