La limonicoltura con i suoi rigogliosi “giardini” accompagna da secoli la storia, la tradizione e la vita sociale ed economica del territorio jonico-etneo. La denominazione “Limone dell’Etna” identifica la produzione di limoni coltivati ai piedi dell’Etna in un’area delimitata da caratteristiche geografiche, climatiche e pedologiche tali da caratterizzare in maniera tipica ed esclusiva i limoni prodotti.
Il limone dell’Etna ed i prodotti derivati (gelati, granite, marmellate, succhi, essenze e liquori) rappresentano l’eccellenza tra le produzioni siciliane per caratteristiche qualitative e nutraceutiche. Le qualità del Limone dell’Etna sono legate alle favorevoli condizioni pedo-climatiche dell’ambiente etneo che riunisce fattori raramente compresenti in altre zone, protetto dal massiccio dell’Etna e influenzato dall’azione mitigatrice del mare e dal sistema di coltivazione che segue obbligatoriamente i metodi della produzione integrata o della agricoltura biologica. Il limone dell’Etna è famoso per la produzione di limoni “verdelli”.
Il Limone verdello non è una varietà ma è il frutto della rifioritura del limone, ottenuta tramite la pratica della “forzatura” detta “secca”, una tecnica colturale che induce la pianta a rifiorire e produrre frutti fuori stagione. La produzione di “Limone dell’Etna”, attualmente tutelata dal marchio collettivo geografico, è in attesa del riconoscimento del marchio di qualità europea Indicazione Geografica Protetta (IGP). Un uso tipico ed esclusivo del succo di “Limone dell’Etna” lo ritroviamo nei numerosi chioschi presenti nel litorale catanese che propongono la tipica bevanda dissetante “seltz, limone e sale”.
La buccia è molto utilizzata per le sue profumate e tipiche essenze che vengono valorizzate nella preparazione di rosoli, nel “gelo di limone” e nel “biancomangiare” e nelle innumerevoli altre preparazioni in cucina e in pasticceria.
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